Il mercato tutelato energia si avvia al termine: infatti a decorrere dal 1° luglio 2019 avverrà il passaggio obbligatorio per tutti al mercato libero. Ciò significa che i clienti del mercato tutelato energia non potranno più pagare la luce ed il gas al prezzo del tutelato, ma dovranno scegliere un fornitore del libero mercato. Cosa succederà ai clienti che entro tale data non saranno passati al mercato libero? Poiché rimarranno tecnicamente senza fornitore, la legge prevede il passaggio automatico al servizio di salvaguardia. A differenza delle normali tariffe di luce e gas, al prezzo della salvaguardia va aggiunto il parametro Ω (Omega) stabilito dal fornitore stesso, motivo per il quale bisogna trovare una soluzione affinché i clienti ancora facenti parte del mercato tutelato energia non si ritrovino a pagare un sovrapprezzo.

 

Perché viene abolito

L’abolizione del mercato tutelato energia avviene a seguito della liberalizzazione del mercato, già avviata nel 1999 con il Decreto Bersani e poi avvenuta ufficialmente nel 2007. L’intento era quello di adeguare l’Italia ad una direttiva comunitaria emanata nel 1996, volta alla creazione del Mercato Unico dell’energia in Europa. Poiché dal 2007 il mercato dell’energia è stato liberalizzato, ogni fornitore può decidere di entrare sul mercato in qualsiasi momento e gli utenti possono liberamente decidere a quale fornitore rivolgersi.

 

Consiglio per i clienti del mercato tutelato energia

Poiché la fine del mercato tutelato energia è vicina, un consiglio che diamo ai clienti è quello di confrontare le varie offerte presenti nel mercato libero già adesso e prepararsi al cambio fornitore in tempo per il 2019. Tutto ciò onde evitare di ritrovarsi tra circa un annetto con un fornitore non scelto da noi e magari pagare un prezzo maggiore sui propri consumi quando invece si sarebbe potuto puntare al risparmio. Infatti, sul mercato libero sono presenti molte offerte promosse dai diversi operatori e sicuramente almeno una di queste, si adatterà ai nostri consumi. I prezzi sono regolati dalla libera concorrenza, quindi la differenza a livello economico tra i due mercati riguarda soprattutto il costo delle materie prime. Le altre tariffe, come le attività di trasporto e di distribuzione, sono stabilite dalla legge e sono uguali per tutti i fornitori.