L’attività di Search Engine Optimization si compone prevalentemente di due parti: SEO on-page e off-page SEO.

Come dice la parola stessa l’ottimizzazione on-page implica un lavoro fatto sulle pagine del sito e quindi direttamente controllabile dal proprietario / gestore del sito. Con off-page SEO si intendono invece tutte le attività fatte esternamente al sito. Seppur sia riconosciuto che più della metà dell’ottimizzazione rilevante avvenga tra link e fattori esterni al nostro sito web, resta una percentuale elevata (30 – 40%) di fattori considerati importanti ai fini di un buon posizionamento nei motori di ricerca.

    1. Meta title unici
      Il meta title è ancora oggi un elemento di enorme importanza per un buon posizionamento, e spesso troppo sottovalutato e trascurato. Tutte le pagine del nostro sito necessitano di un tag title unico, targetizzato per le parole chiave di riferimento e sufficientemente descrittivo.
    2. Meta description uniche e non duplicate
      Al giorno d’oggi il meta descriptioninfluisce molto poco – se non per nulla – nel posizionamento finale ma presenta 2 carattristiche molto importanti:

      • Spesso compare nel testo descittivo sotto al link nelle varie SERP dei motori di ricerca. Questa è essenzialmente l’occasione buona per convincere i ricercatori a fare clic sul nostro collegamento piuttosto che su quello dei competitors. Cercate quindi di essere efficaci e convincenti!
      • Avere il meta description unico e diversificato per ogni pagina del sito aiuta ad aumentare il fattore di unicità, facendo apparire la pagina stessa più preziosa agli occhi di Google.
    3. Meta title corti e sintetici
      La lunghezza del meta title è inversamente proporzionale all’efficacia finale. Un titolo troppo lungo non sarà utile ne per Google ne per gli utenti che non lo leggeranno fino alla fine. Cercate quinid di essere brevi ma incisivi e di ripetere solo la parola chiave principale della pagina in maniera organica e non forzata.
    1. Meta title ordinati
      Spesso, sopratutto nei siti di grandi dimensioni, è normale automattizare la denominazione del tag title in base alle pagine / sotto-pagine / categorie… includendo all’inizio di tale stringa (che non rispecchia il punto n.3) il nome del brand: Nome del brand / Servizi Offerti / Web & Multimedia / Ottimizzazione per i motori di ricerca.
      E’ chiaro che l’ultima stringa “ottimizzazione per i motori di ricerca”, che è effettivamente quello che vogliamo indicizzare, si trova in una posizione troppo distante dall’inizio del title e difficilmente verrà letta dai navigatori, oltre ad avere una desnità è una consistenza troppo bassa per Google. Nell’insieme del nostro sito questo si traduce in centinaia di pagine con il tag title molto simile tra loro e di cui, la prima cosa che balza all’occhio, è il nome del brand.
      Questo non solo può avere un impatto negativo nella classifica ma può anche creare problemi di usabilità: le prime parole nel tag title sono la parte più critica della SERP in quanto sono ciò che i navigatori leggono per primo. Spesso correggere questo errore può essere relativamente semplice in grado di mostrare buoni risultati in breve tempo.
    2. Tag canonical
      Dopo l’introduzione di Panda il problema del contenuto duplicato è sicuramente diventato più importante. Google non ha mai confermata al 100% la penalizzazione dei contenuti duplicati, ma il consenso generale all’interno della comunità SEO è che siano state adottate forti contromisure per contrastare questo fenomeno e fornire risultati di ricerca sempre più precisi ed eattendibili. Una cosa certa è che Google non è molto bravo nel scegliere la versione corretta del contenuto originale. Occorre istruirlo a dovere.
      Solitamente sono 3 i casi in cui si verificano contenuti duplicati:

      • Contenuti duplicati generati da problemi relativi a variabili di sessione
      • Contenuti duplicati generati da errori nella struttura di navigazione del sito e particolari filtri di ricerca
      • Contenuti duplicati generati dalla presenza di differenti URL che puntano allo stesso conetnuto

      Se Google rileva un nuovo URL verso lo stesso contenuto lo cosidera come una nuova pagina. Pertanto è molto importante utilizzare il tag canonical per indicare a Google la pagina con il contenuto originale e non icorrere in penalizzaizoni.

  1. Eliminare alcuni link interni
    Spesso siti molto grandi presentano pagine piene zeppe di link a contenuti interni. Questo non è una pratica in assoluto sbagliata ma è buona norma limitare il numero di link presenti per ogni pagina a qualche decina. Questo serve per trasferire meglio il “valore” tra le varie pagine del sito ed evitare che questo venga inutilmente diluito.
  2. Scrivere ancore diversificate
    Se abbiamo la possiblità di “mettere mano” a diversi siti web (magari siamo una web agency…) è buona norma prevedere di inserire dei backlink verso il nostro sito diversivicati. Questo serve per garantire l’originalità dei link stessi. E’ facile infatti che 10 utenti diversi, linkando il nostro sito, lo facciano utilizzando almeno 5 formule diverse. Quindi non offriamo gratuitamente a Google la possibilità di sospettare della bontà di quei preziosi link.