Un aspetto che, da sempre, contraddistingue il mondo finanziario, è la volatilità. Essa, però, viene tenuta in considerazione dai media più popolari, o meglio dire generalisti, solo nei casi in cui i mercati facciano registrare delle oscillazioni significative, sia al rialzo che al ribasso. Essa, invece, vive quotidianamente sui mercati, come ben sanno i trader professionali più esperti, come quello che operano su questo sito.

La volatilità, di fatto, è presente anche nei momenti ritenuti “tranquilli” da addetti e non addetti ai lavori, ed è strettamente correlata al concetto stesso di investimento: senza di essa, non ci sarebbe alcun guadagno, seppur minimo, per chi investe nei titoli finanziari. È quindi più corretto, eventualmente, parlare di bassa o forte volatilità dei mercati o di un determinato asset o titolo.

Volatilità: non esiste solo nei mercati azionari

Questo fattore, tuttavia, ha un peso non indifferente nella psiche della maggior parte degli investitori, che in alcuni casi, ragionando più con la pancia che col cervello, effettuano operazioni senza alcun costrutto. Un bravo trader, invece, è colui che riesce a gestire la volatilità, senza farsi prendere dal panico nei casi di forti rialzi o cospicui ribassi dei mercati, cercando di cogliere le opportunità che essi sono in grado di generare in entrambe le fasi.

D’altro canto, essa non è altro che un indicatore in grado di misurare le variazioni di un prezzo di una qualsiasi attività finanziaria. Quest’ultima aspetto, è assai importante. Molti non addetti ai lavori, infatti, tendono ad associare la parola volatilità ai mercati azionari. Ma così non è. Essa, infatti, colpisce qualsiasi asset finanziario, seppure con variazioni differenti tra loro: la volatilità dei mercati obbligazionari, ad esempio, è di norma più contenuta rispetto a quelle delle criptovalute. E di esempi analoghi, se ne potrebbero fare a bizzeffe.

La volatilità, per quanto ovvio, è un elemento tra i più importanti da tenere in considerazione quando si costruisce o si mantiene un portafoglio finanziario, cercando il giusto mix tra asset, in primis, e titoli singoli, poi, in grado di poter gestire al meglio questo aspetto così importante e fondamentale del mondo finanziario.

La volatilità, spesso, è causata da alcuni rumors o notizie, in grado di generare forti rialzi o ribassi del titolo, che possono portare, in alcuni casi, alla sospensione momentanea nel mercato ove sono collocati. Un esempio sulla bocca di tutti, forse perché collegato ad un mondo, come quello calcistico, estremamente popolare e dibattuto nel nostro paese, riguarda i titoli FC Juventus e AS Roma.

Volatilità finanziaria abbinata ai titoli sportivi: i casi di Juventus e Roma

Il caso di Cristiano Ronaldo, giunto in bianconero nell’estate del 2018, è quello forse più calzante: per svariate settimane, complici i frenetici rumors che circolavano sul suo approdo alla Juventus, il titolo ha messo a segno dei corposi rialzi come mai avvenuti nella ventennale storia a Piazza Affari del titolo del club piemontese.

Un altro caso, decisamente più recente ed attuale, riguarda l’AS Roma: il passaggio del club capitolino dalle mani di Pallotta a quelle di Dan Friedkin ha fatto spargere la voce di un possibile delisting della squadra giallorossa a Piazza Affari. Una notizia che ha causato un crollo del 25% del valore delle azioni e oggi, qualora la notizia venisse smentita, potrebbe essere terreno fertile per un rimbalzo.

Il mercato azionario, d’altro canto, è quello più volatile nell’immaginario collettivo, credenza, però, che si scontra con la realtà attuale. La palma di asset che incorporano la volatilità più alta, infatti, spetta al Forex e alla Criptovalute; il primo, complice anche gli oltre 4 miliardi di scambi giornalieri, è quello che viene maggiormente apprezzato dai trader che fanno della volatilità un elemento di forza, costante, della propria operatività nel trading online.